sabato 9 aprile 2011

Mediazione con Platone

“I sudditi fanno l’interesse del più forte, e servendolo lo rendono felice,ma per sé non ne ricavano il più piccolo vantaggio. Considera,stoltissimo Socrate, che ogni circostanza l’uomo giusto ha la peggio nei confronti di chi è ingiusto. In primo luogo, negli accordi privati in cui si associano due individui cosa non troverai mai che alla fine del loro rapporto l’uomo giusto abbia guadagnato più dell’ingiusto, anzi proprio al contrario. E negli affari pubblici, quando occorre versare i contributi, a pari censo l’uomo giusto paga di più e l’ingiusto meno.” Questo scritto di Platone in La Repubblica risalente ormai a 2400 anni fa, pare scrittoo oggi. 
Si parte sempre da ciò che ognuno di noi ritiene essere giusto, sia in fattoo che in diritto, pretendendo che in caso di conflitto tale nostra ragione ci venga da un terzo, ad esempio un giudice o un arbitro, riconosciuta. Purtroppo quasi mai è così, il tempo che passa continua a dare sempre più ragione a chi meno ce l’ha. Non è importante agire per il bene del Paese, l’importante è agire per il bene proprio. Qualsiasi buona iniziativa viene così boicottata nel nascere, a prescindere che sia buona o meno, e quando la si riesce ugualmente a far germogliare si cerca di screditarla. Ciò sta accadendo con le nuove norme sulla mediazione per la risoluzione delle controversie civili e commerciali.
A prendere la lancia in mano questa volta è stata gran parte
dell’avvocatura, che con l’entrata in vigore della nuova legge sulla mediazione, sta portando avanti una campagna perlopiù fondata sulla salvaguardia di interessi propri, che verso quella dei propri clienti. Una causa in tribunale oggi per arrivare a sentenza definitiva, necessita di parecchi anni, ed il risultato, anche quando la sentenza ci dà ragione, non ci appaga mai per costi sostenuti e per tempo ad essa dedicato. Come si dice... “causa che pende, causa che rende!” Attraverso la mediazione (conciliazione) si può giungere a soluzioni in tempi brevissimi, solo pochi giorni o pochi mesi, con risultata il più delle volte positivi del tutto inaspettati, a costi notevolmente ridotti.
La mediazione si distacca dal vecchio concetto di “chi ha torto e di chi ha ragione” , per portare il suo ragionamento alla ricerca degli interessi delle singole parti, che seppur conflittuali possono convergere in una soluzione soddisfacente tra di loro. In questo modo anche l’uomo giusto di Platone potrà ottenere la sua soddisfazione.

Giovanni Prati 
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